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Annunziata, Lucìa.

Giornalista italiana. Laureata in Storia e Filosofia all'università di Salerno, negli anni Settanta prese parte al movimento studentesco, avvicinandosi successivamente al giornalismo. Stabilitasi a Roma, divenne giornalista professionista dal 1979, intraprendendo la carriera di corrispondente (tra l'altro dagli Stati Uniti, dall'America Latina e dalla Russia) per il "Manifesto" e, dal 1982, per "la Repubblica". Nel 1993, anno in cui ottenne la Nieman Fellowship dell'università di Harvard, passò al "Corriere della Sera". La A. ebbe i maggiori riconoscimenti giornalistici come corrispondente di guerra: il Premiolino per i suoi servizi durante la guerra del Golfo nel 1991 e il Premio David Max come inviato di guerra. La sua collaborazione con la RAI ebbe inizio nel 1995 con il programma Linea Tre, trasmesso da RAI 3. Fu direttore del TG3 dal 1996 al 1998. Nel 1999 tornò in RAI con il programma radiofonico Radio 3 Mondo, in onda su Radio3. Nel 2000 la A. assunse la direzione dell'agenzia di informazione AP-Biscom, che lasciò nel marzo 2003, allorché accettò la nomina di presidente della RAI. In seguito all'approvazione della legge Gasparri e alle nuove nomine proposte dal direttore generale Flavio Cattaneo per la gestione dell'azienda e di alcune società consociate, nel maggio 2004 si dimise dal suo incarico in RAI. Dal 2005 conduce su RAI 3 il programma di informazione In 1/2 h. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Bassa intensità (1990), che le valse il Premio Malaparte; La crepa (1998), dedicato alla tragedia di Sarno, libro per il quale ottenne il Premio Saint-Vincent; La sinistra, l'America, la guerra (2005), lucida analisi della situazione mondiale dalle elezioni americane del 2004 fino al 2005 (n. Sarno, Salerno 1950).